Elezioni 2018: “The winner is…web satira!”

di Giorgio di Perna e Vito Saracino Circa venti giorni fa gli italiani si recavano alle urne per eleggere i loro rappresentanti in Parlamento e, nel caso dei residenti nel Lazio e Lombardia, governatori e Consigli regionali. Il risultato è noto a tutti: il centrodestra a trazione leghista è stata la coalizione più votata, il Movimento 5 Stelle il primo partito e il Pd renziano il grande sconfitto. Tutto ciò ha, di fatto, portato a una situazione di stallo, da cui sarà molto difficile uscire. La vincitrice di queste elezioni (e di questo post elezioni) è, senza alcun dubbio, la cosiddetta satira politica.  Tale fenomeno va assumendo sempre più, nel nostro Paese, una piega molto singolare grazie allo sviluppo di pagine social quali: Socialisti Gaudenti, Memecrazia Cristiana, Hipster Democratici, Il Terzo Segreto di Satira, Una foto diversa della Prima Repubblica ogni giorno, Gli Eurocrati, Nostalgici della Seconda Repubblica e Le più belle frasi di Osho. Ognuna di esse, con la sua modalità e seguendo la propria ideologia, riesce a stereotipare i caratteri dei veri protagonisti, dando loro una ricca gamma di attributi fittizi. Tramite l’uso metodico e ironico dei mezzi nuovi di divulgazione e di “distrazione” di massa, la nuova satira è riuscita, coscientemente e non, a riprodurre quell’effetto ironico e pungente che mancava negli italiani dall’epurazione della satira politica in RAI dopo il cosiddetto “editto bulgaro” di berlusconiana memoria. Una satira colta, scritta da political lover che riesce a spaziare dal “cazzeggio” costruttivo dei Socialisti Gaudenti capace di mescolare news generiche a notizie politiche come: Oggi Roberto Fico è stato eletto Presidente della Camera. Domani torna l’ora legale. Coincidenze?”; Gli Eurocrati che inneggiano goliardicamente ad una dittatura illuminata della Troika e Europei contro i Paesi mediterranei: “la definizione dei vostri nuovi incarichi istituzionali sembra una partita di poker, finché non arriva l’Europa con l’asso di bastoni. Ma nel poker non c’è l’asso di bastoni, penserete. QUESTO LO DITE VOI.”; gli Hipster Democratici che riescono a creare un cocktail micidiale fra politica e testi di Brunori Sas e foto di Willie Peyote (tessera n.1 HD) ormai trasformatosi in Danilo Toninelli (la somiglianza fra i due è palese), o l’uso accurato iconografico di Una foto diversa della Prima Repubblica ogni giorno, di Nostalgici della Seconda Repubblica e Le Più belle frasi di Osho. Leggendari sono i video del Terzo Segreto di Satira dove si creano gli identikit di ogni elettore di ogni partito, con attori lodevoli e spunti cinematografici interessanti. Un esempio di tale originalità è il video “Goodbye Bossi”, dove un elettore leghista della prima ora si risveglia dopo vent’anni di coma e gli eredi, come nell’originale Goodbye Lenin fanno di tutto per non far scoprire la mutazione genetica della Lega, da forza federalista e settentrionalista a nazionalista e sovranista. O il cinepanettone diventato “Natale col Pd”, all’interno del quale si caratterizzano le varie anime del partito durante la festa di Natale, passando dalla festa di circolo dell’era bersaniana al privé e alla festa nel locale in dello yuppismo renziano. In un periodo storico in cui i contenuti del dibattito politico sono sempre più scarni ed in cui basta poco per trasformare le tribune politiche e i talk show in veri e propri ring, dove gli ospiti si trasformano in veri e propri lottatori, è di fondamentale importanza il ruolo della satira. Una modalità semplice per riuscire a strappare un sorriso a tutti…lottatori e non. Il ruolo di questi social “attori politici” potrebbe, se non lo è già, essere cruciale per sviluppare e accrescere la coscienza civica del cittadino e far avvicinare i più giovani a tematiche che difficilmente avrebbero messo sotto la loro lente di ingrandimento.

Lascia un commento