Scrutatori disoccupati? Attendiamo una risposta

In data odierna abbiamo protocollato in Comune un’altra lettera indirizzata ai membri della commissione elettorale del Comune di Fondi e al Sindaco Salvatore De Meo. 

Con tale missiva chiediamo alle istituzioni competenti una risposta sulla questione del sorteggio degli scrutatori tra gli iscritti all’albo del Comune di Fondi e al Centro per l’Impiego. 

Le elezioni si terranno il 31 maggio 2015 e i tempi tecnici rischiano di saltare, anche perché, qualsiasi decisione presa dalla Commissione Elettorale, con ogni probabilità, rischierebbe di arenarsi in una prima fase di studio.

Per questo abbiamo deciso di mettere in campo una proposta concreta che vuole essere un punto d’incontro tra l’idea lanciata dalla nostra AssociAzione e quello che è il metodo tradizionale. Diverse sono le idee messe in campo da diversi Enti comunali sparsi su tutto il territorio nazionale, in particolare il Comune di Sesto Fiorentino, alla cui iniziativa abbiamo deciso di ispirarci. 

La nostra proposta

Per le elezioni di maggio, gli scrutatori iscritti all’Albo dovrebbero essere nominati per sorteggio: 

– un terzo disoccupati iscritti al Centro per l’Impiego, 

– un terzo sorteggiati tra coloro che non hanno ancora compiuto i 40 anni di età il giorno delle elezioni,

– il restante un terzo, tra tutti quelli che sono semplicemente iscritti all’albo. 

Per gli scrutatori supplenti, invece, si procederebbe con sorteggio tra tutti gli iscritti all’Albo comunale. I disoccupati iscritti all’Albo dovrebbero presentare la dichiarazione di disoccupazione e di iscrizione al Centro per l’Impiego utilizzando un modello predisposto dall’Ufficio Elettorale, scaricabile anche dal sito del Comune. La dichiarazione dovrebbe essere presentata al Protocollo del Comune o inviata alla casella di PEC dell’Ente. Fissare, dunque, come termine ultimo per presentare le dichiarazioni, il 35° giorno precedente la data fissata per le elezioni comunali. A questo punto, una percentuale variabile, come ad esempio il 5 o il 10% delle dichiarazioni pervenute dovrebbero essere sottoposte a verifica. Per fare ciò, basterebbe approvare un regolamento comunale per i controlli sulle autocertificazioni con deliberazione della Giunta comunale.

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